10 Febbraio 2023

SHIGERU BAN: L’ARCHITETTURA ECOSOSTENIBILE


Shigeru Ban è un architetto giapponese, nato a Tokyo nel 1957, ha sempre concepito costruzioni ad altissima ecosostenibilità, nei primi anni ’80 ha lavorato nello studio dell’architetto Arata Isozaki [1], oltre a numerosi premi e riconoscimenti durante la sua carriera, ha vinto  il premio Pritzker [2] nel 2014. Famoso in tutto il mondo per le sue costruzioni emergenziali,  strutture temporanee per profughi e vittime di disastri naturali – dagli tsunami ai terremoti – con l’utilizzo per lo più materiali poveri, come casse di birra e tubi di carta riciclata al posto del cemento e dell’acciaio.

Shigeru Ban ©Shigeru Ban Architects

Nel 2011 ha vinto il concorso di architettura indetto dal Gruppo Swatch per la realizzazione a Bienne (Svizzera) della sua nuova sede del marchio nonché della nuova manifattura Omega e della Cité du Temps. Il progetto si è rivelato particolarmente convincente grazie all’abilità dimostrata nell’infondere il peculiare spirito del brand a ciascuno di questi edifici, tenendo in considerazione il paesaggio e gli edifici esistenti integrandoli nel progetto generale.

©Shigeru Ban Architects

Terminata nel 2019, la costruzione è formata da due elementi distinti, una struttura completamente vetrata con vetri ad alta tecnologia e sopraelevata dal terreno tramite grossi piloni in cemento armato dove è concentrata la zona direzionale,

Parte direzionale foto ©Swatch
foto ©Swatch

su questo edificio si innesta la seconda struttura, una forma sinuosa e organica che poco fa pensare ai soliti uffici in curtain wall.

foto ©Swatch

Già dall’esterno promette una esperienza inconsueta dello spazio, fatta di ambienti interconnessi e articolati.

foto ©Swatch

La struttura è lunga 240 metri e larga 35 metri. Nel punto più alto, la facciata misura  27 metri .

foto ©Swatch

La griglia a nido d’ape è costituita da un reticolato di 4600 travi  unite tra loro mediante un sofisticato principio a incastro. Dovendo assolvere alla funzione di ampia facciata con uffici, il reticolato in legno doveva anche soddisfare diversi requisiti tecnici, per cui la complessa rete di cavi viene interamente integrata in maniera discreta nella  struttura.

La copertura è realizzata da elementi opachi di forma regolare che coprono la maggior parte delle strutture a nido d’ape.

Si tratta di elementi chiusi con una pellicola esterna opaca molto resistente alle intemperie, la cui funzione principale è proteggere dai raggi solari.

Alcuni di questi possono essere aperti fungendo da griglia di aerazione, mentre altri sono dotati di pannelli fotovoltaici.

Gli elementi semitrasparenti a cuscinetto, invece, sono gonfiati con aria e presentano al centro lastre di policarbonato semitrasparenti per l’isolamento termico. I cuscinetti, in grado di sopportare anche il peso della neve o del ghiaccio, sono ventilati in modo leggero ma costante affinché siano sempre sotto tensione.

Gli elementi trasparenti sono realizzati in vetro e per l’isolamento termico sono state impiegate quattro lastre di vetro. Anche questi elementi sono sempre leggermente ventilati per prevenire la formazione di condensa.

Dettaglio copertura foto ©Swatch

 

All’interno dell’edificio, una superficie di 25.000 m² si snoda su cinque piani ospitando tutti i reparti di Swatch International e Swatch Switzerland.

Interno foto ©Swatch

 

L’intera struttura è ecologicamente concepita a partire dagli spazi esterni dove sono stati piantati più di un centinaio di alberi e nella scelta delle tecnologie quali pozzi, pannelli solari e cellule fotovoltaiche che generano un edificio energicamente efficiente.

Dimensioni generose, spazi ampissimi e una sensazione di leggerezza e trasparenza: così appare al pubblico l’entrata totalmente a vetri che si affaccia su Nicolas G. Hayek Street.

Interno da ingresso foto ©Swatch

Creata dal reticolato in legno della facciata, la sorprendente forma a zigzag al di sopra dell’ingresso offre anche un vantaggio dal punto di vista della fisica della struttura, ad esempio, in termini di carico del vento.

Passaggio di ingresso nel corpo principale foto ©Swatch

 

 

 

[1] https://www.giusybaffi.com/lultimo-isozaki-larchitettura-organica/

[2] Il premio Pritzker viene assegnato annualmente  per onorare un architetto vivente le cui opere dimostrano una combinazione di talento, visione e impegno, e che abbia prodotto contributi consistenti e significativi all’umanità e all’ambiente costruito attraverso l’arte dell’architettura.

 

 

 

 

©Giusy Baffi 2023

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