12 Marzo 2020

I MOBILI IN CRISTALLO, una fragile passione del ‘700 e ‘800


Tra le fine del 1700 e il 1800 la Russia, L’Europa e l’India impazzirono per la moda di arredi completamente in cristallo, di altissima committenza, che sono ora esposti nei più grandi Musei o al sicuro in collezioni private.

Tavolino con piano in opale e gambe in vetro blu eseguito su disegno di Charles Cameron 1780. Palazzo  di Tsarskoye Selo

Pare che questa moda sia partita dalla Russia quando, verso il 1780, l’imperatrice Caterina II ordinò dei tavoli in cristallo alle Manifatture Imperiali del Vetro e del Cristallo di San Pietroburgo per il Palazzo di Tsarskoye Selo, la sua residenza appena fuori San Pietroburgo.

Nello stesso periodo l’architetto scozzese Charles Cameron  (1740-1812) progettò per l’Imperatrice di Russia un’intera stanza con soffitto, pareti, colonne e porte in cristallo; i mobili erano realizzati con lastre di cristallo blu, mentre il soffitto era in vetro eglomizzato decorato con figure in oro. Purtroppo questa camera spettacolare venne irrimediabilmente distrutta durante la seconda guerra mondiale.

La Russia, contrariamente all’Europa e all’India,  è sempre stata particolarmente attratta dai cristalli colorati e questo gusto  trova la sua espressione  non solo nel piccolo tavolino rettangolare con gambe in vetro blu scuro e  il piano in opaline bianca, eseguito su disegno di Charles Cameron dalla Manifattura Imperiale nel 1780,  ma anche  nel tavolino ottagonale il cui  piano in vetro blu scuro  è sostenuto da una gamba centrale conica in vetro soffiato color ambra poggiante su una base quadrata in vetro color ambra scura e piedi in metallo dorato.

Tavolino ottagonale da centro con piano eglomizzato e gamba centrale in vetro soffiato eseguito nel 1808 dalla Manifattura Imperiale di San Pietroburgo. – Corning Museum of Glass – N.Y. – ©

Nello stesso periodo fiorirono in Francia  le manifatture di cristalli di Saint Louis, di Baccarat e di Creusot.

Gli oggetti in cristallo venivano spesso affidati a dei “montatori” per essere montati su bronzo, oro o argento; tra questi abilissimi professionisti figura  Madame Marie-Jeanne Désarnaud-Charpentier, che fu la prima persona ad avere sia la fantasia che l’audacia di eseguire dei mobili interamente in cristallo. I cristalli le venivano forniti dalla manifattura Vonèche in Belgio e, dopo il 1816, dalla manifattura Baccarat.

Il suo laboratorio  “A l’escalier de cristal”, fondato nel 1802, si trovava all’interno del parigino Palais Royal ed era specializzato in oggetti e mobili in cristallo montati in bronzo dorato.

A questa produzione appartengono la toilette e la poltrona, disegnate da Nicolas-Henry Jacob, ancora in pieno stile napoleonico: il tavolo da toeletta, sormontato da  uno specchio basculante, ha il piano in vetro eglomizzato a fondo blu, nella fascia sottopiano è presente un cassetto che contiene un meccanismo musicale che suona, come precisano le cronache dell’epoca, “per la durata di un’ ora: suona cioè per lo spazio di tempo in cui una signora  carina possa decentemente passare davanti ad uno specchio, in presenza di se stessa.” Il mobile poggia su gambe a forma di cornucopie e su due colonnine a balaustro.

Lo specchio basculante è sostenuto da due colonne accanto alle quali spiccano le figurine in bronzo dorato di Flora e  Zefiro.

Toilette disegnata da Nicolas-Henry Jacob, con piano eglomizzato e poltrona appartenuta alla duchesse De Berry, produzione “A l’escalier de cristal” 1819 circa – Museo del Louvre ©

Pezzi del genere hanno sicuramente ispirato il britannico Thomas Osler e  suo figlio,  la loro manifattura F.& C. Osler ltd., fondata a Birmingham nel 1807,  si era specializzata nella produzione di mobili in cristallo. Osler fu probabilmente il primo produttore europeo di arredi in cristallo che intuì il grandissimo potenziale del mercato indiano per  questi  oggetti spettacolari.

Console in cristallo con specchi – Manifattura Osler 1887 circa – Collezione privata – Corning Museum of Glass – N.Y. ©

Nell’Esposizione Internazionale del 1851 tenutasi nel Crystal Palace  in Hyde Park, a Londra, Osler presentò una fontana completamente in cristallo alta più di 8 metri e contenente oltre 4 tonnellate di cristalli.

Crystal Palace – Hyde Park – Londra – 1851 ©
Fontana all’interno del Crystal Palace – Manifattura Osler –

Dopo questa esposizione, che lo rese famoso a livello mondiale,  Osler iniziò a fornire diversi palazzi di maragià indiani con interi arredi  in cristallo.

Una stanza arredata con mobili in cristallo di Osler – Jai Vilas Palace di Gwalior India ©

Per il  palazzo di Jai Vilas Palace del maragià di Gwalior egli fornì, oltre gli enormi lampadari da 248 luci (si racconta che il maragià, per essere sicuro che il soffitto avrebbe sopportato un peso simile, fece salire alcuni elefanti sul tetto), anche un gran numero di tavoli, sedie, armadi, stipi, chaises longues.

Nel 1890 anche BaccaratCompagnie des Verreries et Cristalleries, la famosa manifattura parigina di cristalli fondata nel 1764, entrò nel mercato indiano di Bombay  producendo mobili; si racconta che in India Baccarat  trasportasse con gli elefanti i suoi delicatissimi mobili in cristallo.

Baccarat : Tavolino 1889 – Corning Museum of Glass – N.Y. ©

Certamente l’idea che un mobile  possa brillare come un diamante, mandare bagliori come una preziosa gemma colorata  senza perdere la sua funzione primaria  di  utilizzo sbalordisce, e non poco,  chi si imbatte nei mobili di cristallo del XIX secolo.

⇒ Vetro eglomizzato è un termine per descrivere l’applicazione di sottilissime foglie d’oro e d’argento applicate insieme a dei colori sul retro di una lastra di  vetro. Il disegno si ottiene incidendo la foglia di metallo, applicata e opportunamente trattata, con una punta d’agata. La gamma dei colori era: oro, argento, nero, turchese, bianco e celeste coniugati in varie combinazioni e i disegni erano molto spesso di ispirazione classica. Questa tecnica dalle origini antichissime, è stata utilizzata in epoca  pre-romana e  poi  nel Medioevo e nel Rinascimento.

⇒Il termine eglomizzato viene coniato nel 1825 e deriva da Jean Baptiste Glomy (1711-1786), encadreur di Luigi XVI  che utilizzò questa tecnica per gli specchi e  le cornici dei quadri  di proprietà di Maria Antonietta. 

Gueridon con piano in vetro eglomizzato – S. Pietroburgo 1790. Museo Palazzo Pavlosk. ©

 

©Giusy Baffi 2020 – Pubblicato su Cose Antiche n. 193  febbraio 2009 e su ArteVitae.it 22 ottobre 2018 –

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