6 Ottobre 2019

PAOLO ZANARELLA, il pianista fuori posto.


C’è un uomo che con il suo pianoforte ha deciso di portare la musica ovunque, tranne che nei teatri e nelle sale da concerto. E’ Paolo Zanarella, il pianista fuori posto. Questa è la sua storia.

Io desidero fare musica che sia vita, sangue, dialogo – Paolo Zanarella (La musica di un sogno)

Era una mattina come tante altre, soffiava un po’ di vento e il cielo era di un blu intenso.

Eravamo nel periodo natalizio, mi mancava un ultimo regalo e già imprecavo tra me e me, detestando andare per negozi e dovermi immergere nella folla.

Con un sospiro più nervoso che rassegnato, prendo Zoe, il mio cane, e con lei affronto la metropolitana affollata fino a scoppiare cercando di incastrarmi tra la gente.

Poche fermate di passione e finalmente sono fuori; mi avvio verso via Dante con passo veloce con Zoe che mi trotterella al fianco lanciandomi languidi sguardi interrogativi sul percorso da fare.

Improvvisamente il suono meraviglioso di un pianoforte mi avvolge e si materializzano davanti a me, in mezzo alla strada (l’area è pedonale per chi non lo sapesse), un pianoforte nero a mezza coda e un signore dall’aria distinta, con un cappotto scuro e una sciarpa avvolta intorno al collo, che sta suonando.

Sto per superarlo di fretta, il capo chino assorta nei miei pensieri, quando le sue note mi entrano sotto la pelle, mi costringono a fermarmi, ad ascoltarlo rapita, dimentica del freddo, della fretta, del nervosismo e della mia idiosincrasia da shopping.

Quando ero piccola, cioè dall’asilo alla terza media, ho frequentato una scuola i cui muri confinavano con il Conservatorio di Milano e la musica, che faceva da corollario obbligato alla mia aula, mi è entrata nel DNA affinandomi inconsapevolmente l’orecchio.

Ritorno quindi sui miei passi e lo ascolto, osservo le sue mani che volano accarezzando i tasti, il suo volto assorto; la gente si ferma a sua volta, per una frazione di secondo il tempo diventa  immobile, sospeso nell’aria insieme alle note. Lui si gira verso di noi con un meraviglioso sorriso che gli illumina il volto.

Con la coda dell’occhio vedo che vicino c’è un banchetto con alcuni suoi CD. Mi avvicino per curiosare, una bella signora mi spiega il contenuto dei vari CD, le chiedo di consigliarmene uno da ascoltare mentre scrivo (pessimo vizio che mi porto dietro dai tempi del liceo – ho sempre studiato ascoltando musica, mi aiuta a concentrarmi-), mi suggerisce “Viaggio in pianoforte– Composizioni personali”.

Arrivata a casa inizio ad ascoltarlo e mi accorgo che le sue composizione sono realizzate con l’accordatura aurea: frequenza di 432 Hz, la vibrazione che interagisce in sintonia con tutto l’universo. Curiosa come sempre,  mi metto davanti al computer e inizio a fare ricerche su di lui.

Si chiama Paolo Zanarella, il suo nome potrebbe dire poco ma il suo modo di presentarsi come “il pianista fuori posto” lo rende già unico.

Vi racconto brevemente la sua biografia.

Classe 1969, un passato da manager/imprenditore/consulente fino a quando si rende conto che quella non è la sua vita, che lui ha ben altro da dare a se stesso e agli altri. La musica è il suo alter ego, non è un uomo  accademico ma un autodidatta e quando la passione lo divora, quando le note sgorgano una dopo l’altra fino a creare meravigliose composizioni, capisce che il suo “qui e ora” è questo: comporre e suonare.

“Non potevo più far finta di non sentire la chiamata e non volevo dedicarmi alla musica da vecchio, con il passo stanco e incerto di chi si avvicina alla sua passione giovanile in ritardo, con la dentiera e l’Amplifon. Non volevo correre il rischio che quel giorno non arrivasse mai, provando un senso di rimpianto. ”  Paolo Zanarella  (La musica di un sogno)

Non ci sono teatri ad accoglierlo né pubblico pagante ad applaudirlo, è un perfetto sconosciuto.

Ma se Maometto non va alla montagna, è la montagna ad andare da Maometto.

Forte del suo lavoro precedente, inventa un marchingegno che gli consente di spostare il suo amato piano, il suo fedele compagno, ovunque, dove vuole lui.

“[..] liberare la musica dai suoi palazzi e portarla dove di solito non arriva. Perché da soli siamo una nota… ma insieme diventiamo una sinfonia.” Paolo Zanarella

Nel 2008 il giro di boa definitivo, si trasforma in artista di strada perchè le sue note, le sue melodie devono essere a disposizione di tutti e con il suo pianoforte si sposta in tutta Italia, nelle piazze e nelle strade, nelle città, nei piccoli borghi, sulle montagne, sospeso sul Canal Grande di Venezia.

E’ diventato il “pianista fuori posto”.

Seguono altri Cd autoprodotti, sia con sue composizioni e proposte di altri compositori, pubblica una sua autobiografia dal titolo La musica è un sogno edita da Cairo Editore.

Credo che la musica, per chi la esegue, per chi l’ascolta, per chi la condivide, per tutti insomma, rappresenti un’oppurtunità enorme, non solo per conoscere la dimensione più elementare del nostro essere, ma anche semplicemente per sorridere e per divertirsi. Senza sovrastrutture, solo per sentire il piacere della vita. –  Paolo Zanarella (La musica di un sogno)

Quindi, se per caso, improvvisamente, mentre camminate assorti nei vostri pensieri, sentite delle note di un pianoforte fermatevi, ascoltate da dove provengono: è lui, il pianista fuori posto.

 

Regalatevi qualche minuto solo per voi, il mondo continua ad andare avanti comunque, fatevi sommergere dalla sua musica, lasciate che un brivido vi percorra la pelle, fate uscire le vostre emozioni, che sono solo vostre, apritevi in sintonia con l’universo. Quel minuto vi parrà eterno, le persone ferme accanto a voi non vi sembreranno più estranee, magicamente si creerà una sorta di empatia con il tutto.

©Giusy Baffi 2019 (pubblicato su ArteVitae.it il 28 gennaio 2019)

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