18 Marzo 2020

EDUCATION CITY a DOHA, quando l’architettura si fonde con la conoscenza


Come tutti i Paesi che si affacciano sul Golfo Persico anche Doha, nello Stato del Qatar, ha voluto creare un centro d’eccellenza per la cultura, un campus di 12 chilometri quadrati nel quale hanno sede le filiali di alcune tra le più prestigiose  università straniere, centri di ricerca, centri congressi, biblioteche, una moschea e  ospedali all’avanguardia.

Il progetto, frutto della mente illuminata dell’emiro del Qatar e voluto fortemente da sua moglie, la principessa Sheikha Moza Bint Nasser, mira alla creazione di una nuova società araba basata sul potere della conoscenza e in cui anche alle donne sia data la possibilità di studiare.
Education City è costruita su iniziativa del Qatar Foundation for Education, Science and Community Development la cui progettazione del piano generale è stata affidata all’architetto giapponese Arata Isozaki.

I singoli edifici sono stati progettati dalle più grandi firme dell’architettura internazionale contemporanea del calibro di Isozaki, appunto, di Rem Koolhaas, Legorreta e Legorreta, Kazuhiro Kojima e Kazuko Akamatsu, César Pelli, Mangera Yvars Architects e molti altri.

Education City – Master Plan by Arata Isozaki – Doha

 

LE UNIVERSITA’

“Come presidente della Northwestern, posso dirti che nulla mi rende più orgoglioso di avere un campus qui a Doha che produce laureati che sono abili in giornalismo, cinema e comunicazione e portano il nome della nostra università in lungo e in largo mentre usano le loro abilità per il miglioramento dell’umanità.” Morton Shapiro Presidente della Northwestern University

La Texas A&M University (TAMUQ) è stata progettata dallo studio d’architettura messicano Legorreta e Legorreta.

Costruita nel 2003 è costituita da due edifici  principali, un quadrangolo che contiene tutte le funzioni accademiche e un ottagono che è adibito alla ricerca, una parte dell’edificio è elevata su un podio, la parte inferiore è illuminata da lucernari che riprendono le piramidi del Louvre. L’ingresso è costituito da un elemento tronco piramidale con un portone alto 30 metri. La piazza interna gioca su un contrasto del materiale, marmo rosso esterno e la superficie in cemento lucido bianco all’interno.

Dello stesso studio di architettura è la Carnegie Mellon College of Business and Computer Science (2009), la Mellon è contraddistinta da grandi stele che prospettano le grandi vasche delle parti comuni. La sua caratterizzazione è costituita dall’inserimento di una sorta di strada interna, la green spine, che l’attraversa interamente e alla quale sono collegati tramite ponticelli i lati della costruzione. Sia la parte rettangolare che circolare dell’edificio è progettata con una serie di volumi che ospitano aule e laboratori, ognuna separata da cortili in una successione di spazi aperti e chiusi. Vengono così incorporati i  concetti tradizionali dell’architettura islamica come portici, giardini e fontane; gli atri sono coperti a livello del tetto, con pergole che creano spazi ombrosi  in base all’ora del giorno.

All’interno della struttura si trova Helix (completato nel 2011), un giardino di sculture creato dall’artista Jan Hendrix, costituito da un patio con getti d’acqua e 200 singole piastre in alluminio che formano un modello organico e un’ambientazione contemplativa. La cultura locale di Majlis – il luogo di ritrovo consacrato al tempo fuori casa per conversazioni significative – è stata incorporata posizionando le aree di seduta negli incroci naturali del complesso.

Helix – sculture di Jan Hendrix

 

Altra università, sempre dello studio Legorreta Legorreta è la Georgetown University, un centro polifunzionale per studenti, iniziato nel 2005.

Il maestoso viale d’ingresso è valorizzato da una serie di sculture a forma di moderne colonne tortili  in granito rosso.

Tutti gli edifici che la compongono sono disposti intorno a grandi aree verdi, le costruzioni sono formate da volumi semplici rivestiti in pietra locale. Il percorso interno che ospita gli spazi comuni è illuminato da lucernari che illuminano gli ambienti con proiezione di luce zenitale. La libreria ha un rivestimento a grate alternate che di notte creano un suggestivo gioco di luci.

“Stiamo cambiando la nostra cultura dall’interno, ma allo stesso tempo ci stiamo riconnettendo con le nostre tradizioni. Per noi è importante crescere organicamente”. Sua Eccellenza Sheikha Al Mayassa, Presidente QM

Ancora dello studio Legorreta e Legorreta è la progettazione dell’Università nonché Centro per gli studenti Hamad Bin Khalifa, prevalentemente orientato agli studi islamici.

I volumi delle costruzioni sono quelli tradizionali che si ispirano all’architettura araba, lineari e con l’alternanza di un rivestimento forato in perfetto stile islamico, esternamente è molto forte la presenza di  piloni per l’illuminazione dalla forma particolare che danno l’impressione di grandi alberi fantastici che movimentano il paesaggio, strutture in acciaio verniciato che si pongono come elementi vegetali artificiali, un gioco scultoreo in netto contrasto l’estrema linearità degli edifici.

Università e Centro per gli studenti Hamad Bin Khalifa – Arch. Legorreta e Legorreta

 

Il LAS (Liberal Arts and Science College – Edificio per le Arti e le Scienze Liberali) è una costruzione progettata nel 2004 da Arata Isozaky e dagli architetti Kazuhiro Kojima e Kazuko Akamatsu  diventando il punto focale per tutti gli studenti del campus di Education City.

E’ tra i primi edifici costruiti nel campus ed è progettato attorno a un tema sviluppato intorno ai  tradizionali mosaici arabi che evocano la struttura cristallina della sabbia, la stessa disposizione degli atri interni e dei cortili esterni evoca la struttura a mosaico di una tipica città islamica. Si tratta di una progettazione sia visivamente che architettonicamente sorprendente.

LAS – arch. Kazuhiro Kojima e Kazuko Akamatsu – Doha

 

 

LA BIBLIOTECA

La Qatar National Library è stata inaugurata nel 2018 con un progetto di Rem Koolhaas e il suo studio OMA (Office for Metropolitan Architecture).

“La forma generatrice del progetto è un quadrato cui sono stati “sollevati” due angoli opposti. Uno dei motivi è la necessità di creare un atrio ombroso profondo capace di offrire frescura immediata in questo clima per 7 mesi l’anno piacevolmente caldo, ma per i restanti 5 piuttosto torrido, l’altro motivo, ancora più importante, è portare l’ingresso nel centro dell’edificio. Spesso in questo tipo di costruzioni si accede dal perimetro e si fatica a orientarsi una volta dentro. In questo caso invece si penetra da subito nel cuore dello spazio, ci si trova circondati dai libri e tutto risulta immediatamente evidente”. Rem Koolhaas

Il risultato  è l’apparenza di un parallelepipedo quasi sospeso con gli angoli che si assottigliano inclinati, questi elementi compongono delle facciate a losanga completamente vetrate, dando vita ad una costruzione che assomiglia più ad una scultura dalla forma in movimento. Le finestre creano una superficie continua che esalta questi volumi e ne annullano la corposità.

National Library – arc. Koolhaas – Doha

 

L’interno è un open space  interrotto solo da esili colonne,  il soffitto bianco lucido  accentua il senso di spaziosità. Non c’è cesura tra ambiente esterno e interno, le grandi vetrate in vetri ondulati autoportanti mettono direttamente in comunicazione lo spazio interno con quello esterno.

L’organizzazione dei libri è realizzata da arredi della Molteni Group posti come se si trattasse di  gradinate.

Per non interrompere l’omogeneità dello spazio, Koolhaas ha realizzato al centro un’area seminterrata a vista che rimanda a uno scavo archeologico: pareti “sezionate” e rivestite di caldo marmo iraniano delimitano salette tematiche e di lettura, nelle quali ha accesso un gruppo più ristretto di studiosi e appassionati di libri antichi.

Nella stessa area c’è un auditorium multi-funzione per conferenze e concerti, concepito come un palco sopraelevato che si incastra abilmente nella pianta dell’edificio  senza compromettere l’unità dello spazio,  al posto delle pareti è posizionata una speciale tenda isolante che consente di viverlo come un teatrino a sé stante o un palco aperto da cui rivolgersi all’intera platea della biblioteca.

I CENTRI CONGRESSI

Numerosi sono in centri congressi di Education City, i più importanti sono il Qatar Foundation Headquarters di Rem Koolhaas e Qatar National Convention Center (QNCC) di Arata Isozaky.

Il Qatar Foundation Headquarters (2016) è visivamente un volume cubico forato in cemento bianco che si presenta come una griglia di piccole finestre, anche in questo caso, la forma esterna lineare e rigorosa nasconde un’articolazione interna estremamente complessa, con volume caratterizzato da tagli che gli conferiscono dinamismo. Su tre lati è un volume geometrico ed essenziale mentre un lato si apre con tagli irregolari che lasciano intravedere la complessità dell’interno, la suddivisione dello spazio è realizzato con un unico invaso e le varie zone sono raggiungibili attraverso un sistema complesso di passerelle. Il taglio è costituito da un terrazzo che domina il paesaggio di Education City.

Il Qatar National Convention Center (QNCC), realizzato nel 2011 da Arata Isozaky è una costruzione composta da diversi spazi per sale espositive, auditorium, teatro.

Tutta la facciata è costituita da due grandi alberi di sidra che fungono da sostegno della copertura.

Tecnologicamente geniale, ha pannelli solari installati su un’area del tetto, il risparmio delle risorse includono apparecchi ad alta efficienza idrica, sensori di presenza, monitor per anidride carbonica, illuminazione a LED e sistemi di volume d’aria sostenibili.

L’interno è impostato sulla massima trasparenza; il collegamento con i vari piani è dato da una scala in acciaio e da attrezzature verticali contenute nel rivestimento a mosaico.

Lo spettacolare auditorium principale è concepito come una scatola isolata formata da una platea con elementi esposti sia in sospensione che radialmente con la capacità di 3200 persone.

https://giusybaffi.com/lultimo-isozaki-larchitettura-organica/

GLI OSPEDALI

Il Sidra Medical and Research Center (2018) dello studio Pelli Clarke Pelli Architects è un’eccellenza che offre servizi clinici e ricerca biomedica all’avanguardia.

La costruzione è caratterizzata dalla facciata divisa da tre elementi ellissoidali verticali che articolano lo spazio e ne interrompono la linearità. Gli elementi verticali il cui andamento plastico ha quasi un effetto catarifrangente, sono formati da pannelli di metallo e vetro con funzione di alta coibenza  per le radiazioni solari.

Gli ambienti interni sono costituiti da atri molto luminosi ad unico invaso che, con i rivestimenti tradizionali come il legno e il granito, contribuiscono a creare un’atmosfera luminosa, calda ed accogliente.

All’esterno sono state inserite 14 sculture  monumentali in bronzo di Damien Hirst dal titolo The Miraculous Journey (2005-2013) – Il viaggio miracoloso – che narrano la gestazione di un feto all’interno di un utero femminile fino alla nascita. 

 

Il Weill Cornell Medical College (2001) è una realizzazione di Arata Isozaky in cui i due elementi principali sono le sale conferenze e l’auditorium. Sono concepiti come due elementi ovoidali e due elementi a icosaedro mentre il resto dell’università è in blocchi semplici che fungono da ali.

https://giusybaffi.com/lultimo-isozaki-larchitettura-organica/

LA MOSCHEA

Volendo fare del Qatar un  polo mondiale della cultura grazie a Sua Altezza la principessa Sheikha Moza Bint Nasser, questo edificio esprime la propria missione educativa già dalla struttura.

La grande moschea è l’edificio più iconico di Education City, l’elemento più spettacolare, concepito sia come moschea che come  facoltà di studi islamici, progettato dallo studio di architettura Mangera Yvars Architects meglio conosciuto come MYAA.

Esclusivamente dedicato al mondo musulmano, il progetto offre parità di studenti e studentesse fornendo uno spazio co-educativo e non gerarchico in cui uomini e donne hanno pari considerazione. La composizione architettonica prevede il grande volume della moschea da una parte, con la biblioteca, le aule e gli uffici di facoltà nel mezzo, il tutto culmina in due spettacolari moderni minareti alti 90 metri, diventati iconici perché inclinati, in una nuova interpretazione del concetto classico del minareto.

Moschea e QFIS – Doha
Moschea – minareti – Doha – Mangera Yvars Architects

Il Qatar Faculty of Islamic Studies (QFIS) ovvero la Facoltà di Studi Islamici del Qatar  è un innovativo centro universitario, che fonde fede, conoscenza e modernità. Questa architettura è diventata rapidamente un punto focale non solo per gli studenti ma per la comunità intera di Education City. L’edificio si basa sul “Kulliyya” islamico,  implicando il concetto che la conoscenza e la fede sono totalmente intrecciate e che tutta la conoscenza alla fine proviene dalla fede.

Questa relazione è realizzata nel QFIS attraverso l’infinito piano di costruzioni a spirale e i molteplici passaggi che legano la facoltà alla moschea. La facoltà è simbolicamente separata dalla moschea da una cascata di abluzioni a quattro piani avvolta attorno a una scala ondulata che funge da punto di calma meditativa prima di entrare nello spazio della moschea.

La moschea vera e propria è sostenuta da cinque colonne strutturali che simboleggiano i “cinque pilastri dell’Islam”, è rivestita in ceramica ed è decorata con le iscrizioni dei versi coranici che si riferiscono a Hajj: digiuno, carità, preghiera e credenza; le colonne forniscono un bel sottopassaggio ombroso che porta all’ingresso degli studenti.

Moschea – Doha – Basamento – arch. Mangera Yvars Architects

L’edificio, ad andamento frammentario, è un insieme di linee bianche e fluide con elementi in vetro che producono tagli suggestivi all’interno della moschea.

Moschea – Doha – Mangera Yvars Architects

Si ricava in questo modo un grande invaso da cui emergono i minareti senza soluzione di continuità in forme che si prolungano una nell’altra con evidenziata la massa plastica del volume. Le altezze incorporano una facciata a due strati che cambia attorno agli edifici per mitigare la radiazione solare.

All’interno l’illuminazione è modulata dal  passaggio di luce dovuto ai tagli orizzontali che creano uno spazio suggestivo e inedito.

 

La facoltà di studi islamici  è collegata alla moschea mediante un percorso sinuoso con lo stesso tipo di rivestimento, le cui linee del prospetto sono ripetute nel giardino, elemento basilare nella tradizione islamica, che crea microclimi che consentono l’apprendimento all’aria aperta per circa 5 mesi in un anno.

Tutto il complesso rispecchia un’architettura islamica tradotta in un linguaggio avveniristico e moderno pur riflettendone i canoni classici.

Per saperne di più:

https://it.wikipedia.org/wiki/Mozah_bint_Nasser_al-Missned

 

©Giusy Baffi 2020

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