10 Dicembre 2021

THE NEW GENERATION, I NUOVI ARCHITETTI: Büro OLE SHEEREN – prima parte


Ole Sheeren, classe 1971, nato a Karlsruhe in Germania è un architetto e urbanista internazionale. Ha iniziato la sua carriera nel 1995 presso lo studio OMA di Rotterdam, fondato da Rem Koolhaas nel 1975 e nel quale lavorò anche una giovanissima Zaha Hadid (https://www.giusybaffi.com/rem-koolhaas-una-personalita-poliedrica/ ).

Nel 2002 divenne partner dello studio per le filiali di OMA a Pechino e Hong Kong, divenendone il responsabile per l’intera attività in tutta l’Asia fino al 2010, anno in cui lasciò lo Studio Oma per fondare il suo studio Büro Ole Sheeren. Dal 2004 vive a Pechino. Il suo studio si occupa di architettura, interior design, ricerca e urbanistica. I progetti dell’azienda abbracciano l’Asia, l’Europa e il Nord America. Ole Sheeren ha vinto numerosi premi.

Architect Ole Scheeren ©Tommaso Revelant per ICON

Gli anni di collaborazione con lo studio OMA di Rem Koolhaas, padre “iniziale” del decostruttivismo in architettura, hanno segnato positivamente lo stile architettonico di Ole Sheeren, in bilico tra architettura decostruttivista e convenzionale, alla continua sperimentazione di nuove forme, nuovi materiali e al passo con le tecnologie più avanzate, dalla tecnica Bim (*) alle bioarchitetture, mantenendo un suo stile dirompente e innovativo al tempo stesso.  (https://www.giusybaffi.com/decostruttivismo-architettura-spazio-in-evoluzione/ )

In qualità di partner responsabile del più grande progetto di OMA in Asia fino ad oggi, ha guidato con successo la realizzazione della CCTV (China Central Television) a Pechino, il progetto è iniziato nel 2002, la costruzione è stata inaugurata nel 2012.

Con le facciate vetrate, la costruzione è formata da due grattacieli che sorgono sugli angoli opposti di un quadrato immaginario; alla base salgono obliqui l’uno verso l’altro e si congiungono sorprendentemente all’altezza di  161 metri,  connessi da un volume orizzontale a sbalzo per 75 metri.

Con l’alternarsi continuo di sezioni orizzontali e verticali collegate tra loro,  la costruzione si trasforma in  una imponente ed innovativa scultura urbana.

L’edificio comprende, oltre alla nuova sede della China Central Television, un centro dedicato alla cultura televisiva e un parco pubblico per il tempo libero con aree per riprese all’esterno e studi di produzione. (https://www.giusybaffi.com/rem-koolhaas-una-personalita-poliedrica-terza-parte/ )

CCTV – Pechino 2012 Studio OMA e Ole Sheeren

In una continua ricerca di nuove potenzialità abitative, in armonia tra la vita delle persone e la città, Ole Sheeren spazia verso nuove possibilità concettuali reimmaginando gli ambienti in cui viviamo e lavoriamo.

Concetto che gli viene ampiamente riconosciuto nel 2015, vincendo, in collaborazione con lo studio OMA di Rem Koolhaas, il World Building of the Year 2015 per il progetto The Interlace a Singapore. https://www.giusybaffi.com/rem-koolhaas-una-personalita-poliedrica-terza-parte/

 

“In un’epoca in cui il lavoro digitale può essere svolto ovunque, l’architettura assume il ruolo fondamentale di unire le persone” Ole Sheeren

COLLABORATIVE CLOUD – BERLINO

Il Collaborative Cloud, è un progetto che urbanisticamente si colloca con una risonanza simbolica nel contesto urbano e nel luogo storicamente carico, adiacente all’ex muro di Berlino, che un tempo divideva la città.

L’edificio forma una controparte contemporanea all’Axel Springer Tower, il primo grattacielo di Berlino. Il nuovo edificio apre uno spazio di immaginazione ed esperienza collettiva all’interno della città e riunisce concettualmente Berlino est con Berlino ovest emergendo come simbolo di trasparenza e consapevolezza storica.

L’involucro sfaccettato della costruzione deriva da un’interpretazione tridimensionale delle norme urbanistiche berlinesi, con le facciate verticali ripiegate all’altezza del perimetro dell’isolato urbano. Due diagonali restringono il volume verso il basso generando due piazze pubbliche, una come connettore all’esistente Axel Springer Tower e l’altra  lungo Axel-Springer-Street.

Una vasta gamma di attività e servizi urbani invitano all’abitazione e all’interazione con l’ambiente e le persone.  I piani terra dell’edificio formano una base pubblica, un luogo di ritrovo mentre una zona in cemento parzialmente interrata offre una superficie multilivello per mostre, proiezioni di film e varie attività. Il passaggio pubblico, ripercorrendo il percorso dell’ex confine tra Germania Est e Ovest, attraversa l’edificio e collega le due piazze circostanti. Un ampio giardino copre il livello del basamento e abbraccia l’edificio, mentre uno spazio sul tetto offre un’area speciale per eventi, con una terrazza all’aperto con vista sulla città di Berlino.

Il progetto ha vinto nel 2013-2014 il primo premio del concorso per la nuova sede di Axel Springer a Berlino.

Collaborative Cloud – Axel Springer – Berlino – arch. Büro Ole Sheeren © Büro Ole Sheeren

MAHANAKHON TOWER – BANGKOK

Il MahaNakhon Tower a Bangkok, progettato inizialmente da Ole Sheeren quando era ancora presso lo studio OMA, sviluppato e realizzato successivamente dallo studio Büro Ole Sheeren, è un nuovo grattacielo di 77 piani situato nel quartiere centrale degli affari di Bangkok ed è stato terminato nel 2017.

Il progetto del complesso MahaNakhon è nato dall’idea di voler fondere la costruzione con la città, producendo, attraverso una serie di terrazze sia esterne che interne, un effetto di dissolvenza dell’edificio stesso.

MahaNakhon Tower Bangkok – arch. Büro Ole Sheeren ©Alexander Roan

Il soprannome di “Torre Pixelata” calza perfettamente con la costruzione, letteralmente “scolpita” per realizzare un nastro tridimensionale di pixel architettonici che ruota e copre la torre a tutta altezza.

Le sezioni della facciata si piegano verso l’interno e verso l’alto creando un gioco molto particolare di vuoti e di pieni, riflettendo contemporaneamente sia particolari della torre stessa che dettagli di cielo e di panorama della città.

GUARDIAN ART CENTER – PECHINO

Inaugurato nel 2017, il Guardian Art Center di Pechino è situato in prossimità della Città Proibita ed è stato progettato come una “macchina culturale”, oltre alla sede della più antica ed importante casa d’aste cinese, la China Guardian Auctions Co. Ltd, ha anche funzioni di museo, di gallerie d’arte, di spazi espositivi anche per grandi eventi e un hotel di 120 camere.

Lo scopo del progetto era quello di unire la tradizione cinese con l’architettura contemporanea, una fusione tra storia e tradizione e modernità.

“La mia idea era di concepire la base dell’edificio come un’estensione della città storica, come una serie di sedimenti che si relazionano per scala e materialità al contesto storico.” Ole Sheeren

Guardian Art Center – Pechinio- arch. Büro Ole Sheeren ©Büro Ole Sheeren

Quindi la base dell’edificio è costituita da piccoli blocchi che riprendono lo stile dei vecchi quartieri, gli hutong , questi blocchi circondano una sala espositiva interna priva di colonne con una superficie di 1.700 metri quadrati. I blocchi più piccoli alla base sono rivestiti con pietra basaltica grigia e punteggiati di perforazioni. Insieme, queste minuscole aperture circolari formano un’astrazione di uno storico dipinto di paesaggio cinese dell’artista Huang Gongwang.

Guardian Art Center – Pechinio- arch. Büro Ole Sheeren ©Büro Ole Sheeren

Sopra i blocchi sembra quasi galleggiare una costruzione ad anello ricoperta da una griglia di pannelli di vetro traslucido che ospita l’albergo e una serie di ristoranti.

 

*  La tecnica BIM

La rivoluzione della modellazione parametrica nei software sta nel fatto che viene superata l’idea di composizione di più oggetti, addizionati successivamente a formare la struttura nella sua complessità. Questa viene sostituita alla modellazione della forma generata tramite un algoritmo. Cosi nasce il design computazionale, unione di fattori artistici, funzionali e costruttivi.

In maniera molto semplice, il progettista non deve far altro che inserire i parametri input all’interno dei vari software. Questo restituirà la forma corrispondente. Proprio come avviene con la complessa matematica parametrica, nella quale i dati parametrici sostituiscono quelli cartesiani. In questo senso, trova applicazione il BIM, Building Information Modeling.

Il BIM definito come “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto” risulta essere un processo completo, tanto da avere la capacità di modellare un intero edificio in più “dimensioni”: 4D contenente la programmazione della realizzazione, 5D contenente la valutazione dei costi, fino ad arrivare al 7D con la valutazione della sostenibilità ambientale.  Uno strumento potente che consente di creare strutture parametriche uniche al mondo, in maniera semplice e veloce. (fonte web)

 

Fonti:

Architizer.com – e-architect.com – archinet.com – architecturaldesign.com – Büro Ole Sheeren

 

Il seguito al prossimo articolo: https://www.giusybaffi.com/the-new-generation-i-nuovi-architetti-buro-ole-sheeren-seconda-parte/

 

©Giusy Baffi 2021

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