27 Novembre 2020

REM KOOLHAAS, UNA PERSONALITA’ POLIEDRICA – Seconda parte


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Nel 1987, a Berlino, presso il Check Point Charlie, Koolhaas progetta una struttura che, vista all’esterno, rispetta i canoni dell’architettura razionalista, viceversa internamente ne rivoluziona la concezione, inserendo i codici dell’architettura decostruttivista, realizzando un utilizzo misto lavoro-abitazione con unico ambiente a piani sfalsati raggiungibili dal piano terra  per mezzo di rampe e scale in una sorta di passeggiata architettonica che crea un’organizzazione dinamica.

Check Point Charlie Berlino – Rem Koolhaas OMA – 1987

 

Il suo più grande progetto urbanistico è stato il Master Plan per Euralille, la zona intorno alla stazione ferroviaria di Lille, un nodo di interscambio con il treno ad alta velocità, uffici, shopping center, centro congressi e alberghi.

Euralille – masterplan ©OMA

Il Grand Palais, (1990-1994) noto anche come Congrexpo, è il fulcro del Master Plan. L’edificio di forma ovale di 45.000 metri quadrati combina spazi flessibili espositivi, una sala da concerto, e sale riunioni.

Il Grand Palais all’esterno si presenta come un enorme involucro in alluminio sottile, con una grande parete costruita in materiale plastico corrugato sottile punteggiata di piccoli pezzi di alluminio, le parti vetrate sono sfalsate tra di loro con un’inclinazione che crea una sfaccettatura della superficie accentuandone l’idea di movimento.

Grand Palais Euralille – Rem Koolhaas OMA – 1990-1994 – ©Foto di Archigeek

L’elemento caratterizzante è la hall dell’ingresso principale, il cui tetto in pendenza  è sostenuto da pilotis di varie dimensioni.

L’interno, concepito come un open space ha un forte impatto coloristico grazie a una scala concepita come se fosse una passerella con la parete in acciaio che la riflette creando una suggestiva un’immagine speculare. Tutto l’insieme crea particolari giochi di luce e di volume.

De Rotterdam è un edificio multifunzionale dove poter lavorare, vivere, rilassarsi, fare acquisti e mangiare, una vera e propria città verticale alta 150 metri ed una superficie di 160.000 metri quadrati. La base è alta 30 metri e composta da sei piani, sopra di essa insistono tre torri trasparenti interconnesse tra loro, con finestre a tutta altezza per consentire una vista completa sulla città.

Progettato nel 1997 la sua costruzione è iniziata nel 2009 e terminata nel 2013, concepito ad alta sostenibilità energetica  è diventato l’icona che domina lo skyline di Rotterdam ai piedi dell’ Erasmus Bridge, all’interno del paesaggio urbano del porto di Rotterdam.

De Rotterdam – Rotterdam -Rem Koolhaas OMA – ©OMA

 

La città contemporanea ha più bisogno di quanto sembri di pazzi e di visionari. E la follia dei surrealisti, che la realtà addirittura la facevano sorgere da continui rimbalzi della fantasia, può portare, alla fine, a un metodo di progettazione molto più realista di quelli prospettati dagli orizzonti limitati degli aridi pragmatisti.Rem Koolhaas (Bigness)

La Casa della Musica a Oporto. è uno degli edifici più emblematici di Porto e fu costruita come parte del progetto Porto 2001: Capitale Europea della Cultura. La sua costruzione fu completata soltanto nel 2005.

La relazione con la città è più ideale che avvertibile: il volume infatti è intagliato come un diamante riprendendo alcune delle direttrici circostanti, ma l’intenzione di Rem Koolhaas  era quella di fare di questa nuova realizzazione il prototipo della nuova città, in opposizione, ma anche in dialogo con la Porto più vecchia affinché dalla contiguità possa nascere un incontro positivo tra due modelli distinti di città.

Casa della Musica – Oporto – panoramica ©OMA

La Casa della Musica si presenta  come un poliedro irregolare fortemente caratterizzato dalle sfaccettature e dal colore bianco, tipico tra l’altro degli edifici del famoso architetto portoghese Alvaro Siza al quale Rem Koolhaas  ha voluto in questo modo riferirsi e rendere omaggio.

Casa della Musica – Oporto – Rem Koolhaas OMA – 2005  ©OMA

Isolato dal contesto urbano la Casa da Musica è un edificio assolutamente ed incredibilmente innovativo nel suo genere, in particolare nella scelta di colori e materiali.

La stessa frequentazione di questo nuovo spazio consente ai visitatori di fruire in modo nuovo gli spazi urbani, scoprendo scorci alternativi in un costante richiamo con gli altri punti di riferimento del tessuto urbano.

È l’unica sala concerti al mondo con due pareti realizzate interamente in vetro ondulato e, in omaggio alla tradizione portoghese, una parte dell’interno è decorata con azulejos, la tipica piastrella smaltata e dipinta e con arredi portoghesi della metà del ‘700.

Casa della Musica – Interno – Oporto – Rem Koolhaas OMA 2005 ©OMA

Di conseguenza, il suo auditorium da 1.300 posti risulta inondato dalla luce che proviene sia da dietro il podio sul quale l’orchestra è collocata sia dalla parete alle spalle del pubblico.

Casa della Musica – Interno -Oporto – Rem Koolhaas OMA 2005 ©OMA

 

Casa della musica – Oporto – Rem Koolhaas OMA2005  ©OMA

Oggi questo edificio è diventato una delle icone della città.

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Per saperne di più:

https://oma.eu/partners/rem-koolhaas

https://it.wikipedia.org/wiki/Rem_Koolhaas

https://www.giusybaffi.com/decostruttivismo-architettura-spazio-in-evoluzione/

 

Rif.: www.archdaily.com    www.theguardian.com  

 

Bibliografia:

Rem Koolhaas, Elements of Architecture – Taschen

Rem Koolhaas and  Bruce Mau, S, M, L, XL – The Monacelli Press

Roberto Gargiani, REM KOOLHAAS/OMA – Editore Laterza

A.A.AV.V. Editoriale Domus

 

©Giusy Baffi 2020

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