11 Febbraio 2020

MASSIMILIANO FUKSAS e la ricerca della leggerezza


Massimiliano Fuksas è un architetto contemporaneo italiano di fama mondiale i cui progetti sono inizialmente abbozzati con veri e propri dipinti e disegni.

La produzione di Massimiliano Fuksas è caratterizzata da una forte carica visionaria, complice la frequentazione giovanile di ambienti intellettuali. Fuksas, amico di Pasolini e Bertolucci, prima di iscriversi alla facoltà di architettura, si avvicina alla pittura lavorando nell’atelier di De Chirico,  questa sua esperienza pittorica iniziale lo porta a progettare i suoi lavori, nella fase iniziale, come dei veri e propri quadri.

©Massimiliano Fuksas

“Dall’architettura ho imparato che l’ordine conta quanto il caos” Massimiliano Fuksas

Fuksas rappresenta la sua architettura come giganteschi apparati scenici, con un’intensa carica di spettacolarità. Un’architettura dinamica, scenografica e mutevole secondo i punti di vista, un’architettura fluida che rifugge da una forma geometrica predefinita.

La sua fama internazionale gli deriva dalle prime opere che ha realizzato in Francia, nazione più ricettiva alle nuove idee e con iter burocratici molto semplici.

L’architettura è l’arte della critica, non del consenso. Massimiliano Fuksas

 

FRANCIA

Tra i primi lavori c’è il Centro Ricerche di Rezé, in Francia, (1987-1991) dove Fuksas scompone l’edificio in due cubi inclinati, giocando sull’opposizione di strutture a volumetria contraria.

Già da questa sua opera iniziale si nota come Fuksas dia molta enfasi agli spazi interstiziali, cioè  lo spazio che si crea tra due volumi dissonanti, valorizzando i vuoti che si creano fra i vari elementi con soluzioni particolari.

Centro Ricerche Rezé – Francia –

Amo il legno ma non condivido l’illusione che lavorare con questo materiale sia necessariamente ecologico. Se rovino una collina per avere un bell’effetto urbano, ho eseguito un’operazione a bilancio negativo. Massimiliano Fuksas

Rivestito completamente in zinco, come fosse una massa scultorea, l’Ilot Candie Saint Bernard (1992-1996) a Parigi è un edificio, ancora in pieno gusto post-moderno, a sezione curvilinea carico di tensioni, dissonanze e di pesi volumetrici alternativi.

AUSTRIA

Due torri ruotate e inclinate fra di loro con una rotazione di 59°, completamente trasparenti i cui  spazi vuoti sono colmati e collegati da passerelle: sono le Twin Towers a Vienna. Costruite tra il 1995 e il 2001 fanno parte del progetto che si lega alla nuova concezione della città riqualificandola con interventi di grosso impatto e con un’architettura significativa che elimina l’anonimato di quartieri. Concepite come una scultura, sono poste su una piattaforma sopraelevata.

Twin Towers – Vienna –

“In un mare rosso come un tramonto tre isole in omaggio alle tre montagne di Salisburgo creano un vuoto dove i flussi e le traiettorie dei visitatori e dei cittadini scrivono le note di una musica che cambia di giorno in giorno, di attimo in attimo.” Massimiliano Fuksas

E’ con questo concetto che Fuksas tra il 1994 e il 2005 progetta l’Europark di Salisburgo, uscendo dalla tipologia tradizionale e realizzando una enorme copertura ondulata su una vasta superficie, così da creare  la suggestione di un paesaggio artificiale enfatizzato con il colore.

La grande griglia ondulata di metallo che poggia su degli esilissimi pali di sostegno, riveste sia il parcheggio che la costruzione annessa, quasi voglia galleggiare nell’aria, in un gioco di smaterializzazione e di discontinuità tra i vari elementi. Ne nasce un contrasto netto tra la superficie scultorea e irregolare della copertura e la parte esterna, completamente lineare ed orizzontale, rivestita da una doppia  pelle di vetro blu, liscio e trasparente, che crea incredibili giochi di luce. Come sempre nelle sue opere, gli spazi interstiziali eliminano la monotonia della continuità.

ISRAELE
“La Pace, intesa come valore universale, non può essere circoscritta in nessun involucro predefinito. Essa infatti rappresenta quell’aspirazione di pienezza e serenità che uno spazio, un’architettura possono comunicare. “ Massimiliano Fuksas

La Peres Peace House di Jaffa è un mausoleo dedicato alla pace. Concepito come un parallelepipedo con delle stratificazioni di piani irregolari di cemento a cui si alternano strati in vetro translucido. Al suo interno, le stratificazioni irregolari creano un imponente effetto scultoreo.

Con le stratificazioni Fuksas ottiene una smaterializzazione del volume, con una sensibilità che molto si avvicina alla scultura; le stratificazioni sono realizzate con sabbie inerti per  dare una corposità ed una granulosità che riprenda l’idea della terra. Tutto l’edificio è sollevato su una piattaforma in modo che resti isolato creando quasi un elemento mistico.
“Ho pensato ad una stratificazione – spiega Fuksas– ad una costruzione che rappresentasse il TEMPO e la PAZIENZA. Stratificazione di “materia” alternata dei luoghi che più hanno sofferto.

 

ITALIA

Sempre nell’ottica di smaterializzazione, di leggerezza e di contrasto fra pieni e vuoti, viene progettato nel 2004 a Bassano del Grappa il Nardini Centro Ricerche e Auditorium. Il progetto consiste in due bolle di vetro dai volumi ellissoidali sospesi su dei pali inclinati in acciaio nelle quali è inserito il centro ricerche; la superficie della bolla è costituita da una doppia pelle in vetro totalmente trasparente che permette di mettere a fuoco il paesaggio a 360 °.

 

Nel 2004 viene inaugurata la nuova Sede Operativa e Centro Ricerche Ferrari a Maranello.

L’obiettivo di questo progetto era quello di creare una nuova immagine al marchio Ferrari, facendo entrare la natura all’interno di un complesso altamente tecnologico, eliminandone l’impatto attraverso un gioco di rifrazioni e di specchi di acqua.

Il complesso è formato da un corpo interamente vetrato sospeso su pilastri  intorno ad un’ampia corte.

L’interno è costituito da una serie di volumi trasparenti con l’ingresso completamente aggettante.

il tutto collegato da una serie di passerelle visivamente leggerissime  ad andamento volutamente casuale in modo da creare dei movimenti contrapposti alla linearità delle facciate.

Le vasche d’acqua riflettono i volumi aumentando la sensazione di riflessioni multiple e dando un  senso di liquidità all’intera struttura.

 

Costruito in soli 2 anni, nel 2005 viene inaugurato il Nuovo Polo Fiera Milano.

Il nuovo complesso è costituito da 8 padiglioni, 80 sale congressi, più di 37mila mq per strutture alberghiere, ed oltre 13mila mq per spazi commerciali, il centro servizi, gli uffici e l’area congressuale costituiscono il cuore della struttura, mentre ai lati sorgono i padiglioni con grandi facciate in vetro e in metallo riflettente.

Una “vela” in vetro e acciaio reticolare, larga oltre 30 metri e lunga un chilometro e mezzo, taglia l’asse centrale del centro espositivo collegando la Porta Est e la Porta Ovest della Fiera per mezzo di una passerella coperta a sette metri da terra. Esili colonne in metallo sostengono la scenografica copertura consentendole sbalzi enormi.

Il suo andamento, dove in alcuni punti si eleva a 36 metri d’altezza, ricrea un paesaggio artificiale costituito da onde, crateri, colline, dune visibili soprattutto dall’esterno.

 

 

Nel 1998 viene indetto dal Comune di Roma un concorso internazionale di architettura per la progettazione del Nuovo Centro Congressi di Roma – Eur.

La Giuria Internazionale, presieduta da Norman Foster,  proclama nel 2000 Massimiliano Fuksas vincitore del progetto.

Nel 2012 il Centro Congressi di Fuskas ha ricevuto a Londra il Best Building Site dal Royal Institute of British Architects.

L’obiettivo è quello di riqualificare una parte della città e di diventare un polo d’attrazione. Con un volume  di 281mila metri quadri, il Nuovo Centro Congressi di Roma Eur contiene un auditorium per 1800 posti,  punti  di ristoro e un albergo, il tutto energicamente supportato da 3000 mq. di impianti fotovoltaici.

La gigantesca Nuvola è posta all’interno di quello che Fuksas chiama la Teca, un parallelepipedo con struttura in acciaio a doppia pelle in vetro affiancato dalla Lama, una torre di 25 piani destinata ad albergo.

Anche in questo caso Fusksas gioca sul contrasto della linea perfettamente pura e scatolare dell’involucro con l’inserimento fantasioso della Nuvola dalle linee con un’articolazione spaziale libera, con curve e nervature in acciaio, il tutto coperto in teflon trasparente di 15.000 mq. per ottenere  un maggior senso di leggerezza, in netta contrapposizione con le linee orizzontali della Teca.

Come in quasi tutti i suoi progetti, Fuksas non collega gli edifici, ma li lascia  marcatamente distanziati tra loro e collegandoli da passerelle.

 

Molteplici sono i lavori che Fuksas ha realizzato, tra questi il Liceo Alberghiero Georges-Frêche a Montpellier, la risistemazione della piazza di Eindhoven con il Centro Commerciale e l’ Admirant Entrance Building, il Centro Palatino a Torino, la Chiesa Parrocchiale San Paolo di Foligno, il Tbilisi Public Service Hall a Tblisi, il terminal 3 dell’Aeroporto internazionale di Shenzhen Bao’an dalla forma zoomorfa che ricorda una manta. Tanti altri sono in fase progettuale.

©Giusy Baffi 2020 (pubblicato su ArteVitae.it il 31 maggio 2018)

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