26 Agosto 2019

BOULLE E GLI ALTRI


Un designer alla corte del Re Sole

 

André Charles Boulle – commode – “Le mobilier du musée du Louvre” di A.A.V.V

 

André Charles Boulle è stato, per il suo tempo, un vero e proprio designer innovatore.

Nato a Parigi nel 1642, fin dagli inizi della sua lunga e brillante carriera seppe coniugare il talento e l’originalità; grazie a una formazione artistica completa  riuscì a perfezionare  una tecnica particolarissima di intarsio utilizzando per la decorazione del mobile, oltre alle varie essenze di legni esotici pregiati, anche fogli di rame, di ottone e di stagno, metalli che ben si accordano con altre materie quali l’ ebano o la tartaruga, creando dei decori  molto contrastati.

Nel 1672 André Charles Boulle ottenne dal re Luigi XIV, il Re Sole, il titolo di “ebanista e scultore di corte” e un laboratorio personale nel Louvre. Alla corte del Re Sole André Charles Boulle disegnò e realizzò non solo mobili ma anche orologi, candelieri, cornici, pavimenti, lampadari che, pur restando nel gusto barocco dell’epoca, contribuirono a creare uno stile particolarissimo, lo stile Boulle appunto.

I pannelli dei suoi mobili erano decorati con  ricchissimi arabeschi in legno, tartaruga, peltro e ottone, i disegni erano spesso frutto della sua stessa fantasia ma molti spunti venivano tratti dai disegni di Jean Berain, tra i motivi iconografici più frequenti figuravano  paesaggi, figure, drappeggi incorniciati da festoni, mascheroni e foglie d’acanto in bronzo dorato.

Nel 1707 André Charles Boulle pubblicò una  raccolta di sue incisioni di mobili dal titolo Nouveaux deisseins des meubles et ouvrages de bronze et de marqueterie inventés et gravés par André Charles Boulle (Nuovi disegni di mobili e lavori di bronzo e di intarsio inventati e incisi da André Charles Boulle).

Vengono così creati armadi, commodes, scrivanie, piccole biblioteche che hanno in comune, oltre al disegno particolarissimo, la preziosità dei materiali, la finezza e lo splendore dei bronzi dorati al mercurio e testimoniano la sua ricerca d’innovazione formale e la sua rottura con il classicismo.

André Charles Boulle – scrivania – “ Le mobilier du musée du Louvre” di A.A.V.V

Le sue commodes, a due cassetti con i superbi bronzi sui montanti e  i piccoli piedi a trottola, le basse librerie dal fronte tripartito e i piccoli  mobili d’appoggio sono elementi d’arredo copiati a lungo non solo nei materiali ma anche nelle forme.

André Charles Boulle bas d’armoire (piccola libreria) “ Le mobilier du musée du Louvre” di A.A.V.V

 

Seguaci o imitatori?

Una tale magnificenza non poteva non venire imitata negli anni successivi da un gran numero di ebanisti, sia in Francia che in Inghilterra.

In Inghilterra, già durante il regno di Giorgio IV (1811-1830) i mobili in stile Boulle divennero  di gran moda e  a Londra molte ditte riprodussero, in maniera egregia, parecchi mobili in questo stile: Tom & Emanuel in Bond Street il cui marchio proclamava: “Produttori di mobili con intarsi Buhl”, ai quali, nel 1850 circa subentrò un’altra ditta la Toms & Luscombe che nel 1862, in occasione della Grande Esposizione di Londra eseguì una scrivania a 5 cassetti che imitava lo stile Boulle  sia per gli intarsi in metallo ad arabeschi alla Berain  che per l’uso dell’ebano e dei bronzi.

Scrivania a 5 cassetti in stile Boulle firmata TOMS e LUSCOMBE 1862. Sotheby’s London marzo 2008 lotto 68 battuto a 29.300 sterline

Anche le ditte  Thomas Parker in Air Street e  Louis Le Gaigneur in Edgware Road produssero in quella seconda metà dell’800 altri mobili in stile Boulle.

 A Parigi lo stile Boulle si protrasse a fasi alterne fino alla fine dell’800, raggiungendo il suo apice nel periodo Napoleone III, dove assistiamo a un ritorno, oltre  agli altri stili in auge nelle epoche passate, allo stile Boulle.

Tra i grandi  va menzionato Joseph Baumhauer, eletto  nel 1749  “ebanista privilegiato del Re”, che produsse alcuni mobili con la tecnica Boulle, come la coppia di angoliere in ebano, tartaruga, bronzo e ottone.

Angoliera (una di una coppia) firmate Joseph Baumhauer 1755 – Sotheby’s London dicembre 2005- lotto 19 stimato 220.000-439.000 euro
Particolare Angoliera (una di una coppia) firmate Joseph Baumhauer 1755 – Sotheby’s London dicembre 2005- lotto 19 stimato 220.000-439.000 euro.

Etienne Levasseur fu uno dei primo imitatori di Boulle: diventato nel 1767  “maestro ebanista” di corte restaurò alcuni mobili di Boulle per poi ripeterne lo stile con mobili di sua produzione, come la bassa libreria  che riprende la linea di quella di Boulle.

Bas d’armoire – piccola libreria (una di una coppia) firmata Etienne Levasseur 1780 “ Le mobilier du musée du Louvre” di A.A.V.V

Nel 1834, la ditta Jacob Desmalter, già fornitrice delle residenze imperiali e che vantava tra le sue clienti più assidue  Paolina Borghese,  eseguì un piccolo mobile destinato al salone dei concerti delle Tuileries, imitando quasi perfettamente i bronzi di Boulle.

Mathieu Béfort, con negozio  in Faubourg Saint Honoré,  realizzò nel 1880 dei bellissimi mobiletti d’appoggio e Henry Dasson, con negozio  in  Rue Vieille Du Temple eseguì nel 1881 circa una coppia di splendide commodes  identiche a quelle che Boulle fece per il Re Sole e che si trovano a Versailles; anche se copiate queste commodes sono altrettanto preziose e rare, tant’è che sono state battute in  asta nell’ottobre 2007 a 853.000 dollari.

Coppia di mobiletti firmati Mathieu Befort 1880. Sotheby’s New York 0ttobre 2007 lotto 430 battuto a 43.000 dollari
Coppia di commodes firmate Henry Dasson Parigi 1881. Sotheby’s New York ottobre 2007 lotto 326 battuto a 853.000 dollari

Ma non tutte le imitazioni hanno delle quotazioni così alte, come non tutte le imitazioni sono altrettanto belle, anzi, sul mercato è molto facile imbattersi in semplici copie pedissequamente ripetitive che di Boulle hanno sono l’idea della lavorazione in tartaruga e metallo e null’altro.

Bas d’armoire – piccola libreria in stile Boulle, 1870-1880 – Bonhams London novembre 2007 lotto 317 stimato 6.000-9.000 sterline
Coppia di angoliere in stile Boulle, 1870-1880 – Bonhams London novembre 2007 lotto 318 stimato 15.000-25.000 sterline
Coppia tavolini da gioco in stile Boulle 1860 circa Sotheby’s. London marzo 2008 lotto 118 battuto a 10.000 sterline
Credenza in stile Boulle – 1880 circa Sotheby’s. Milano giugno 2005 lotto 207 stimato 1.800 -2.500 euro

La tecnica Boulle – la tarsia a incastro –

E’ una tecnica che comprende diverse fasi di esecuzione: sul banco vengono sovrapposte due lastre di uguale spessore, una di tartaruga e una di metallo sulle quali viene incollato un disegno prestabilito; si procede segando le lastre intorno al disegno, si ottengono così  due parti perfettamente identiche e ugualmente ritagliate e sagomate con cui si costituisce, a piacimento, il fondo e il disegno.

A seconda che il fondo sia costituito dalla tartaruga o dal metallo si hanno due tipi diversi di intaglio definiti: “première-partie” se in tartaruga e “contrepartie” se in metallo.

Esempio di fronte di cassetto: il primo, con la prevalenza della tartaruga è in “première-partie”, il secondo, che ha la prevalenza del metallo, è in “contrepartie” . “La marqueterie” di Pierre Ramond

Sui metalli vengono poi delicatamente effettuate delle incisioni a bulino successivamente riempite con cera scura o inchiostro di china diluito nella gomma-lacca. I metalli sono utilizzati in foglia anche se il peltro, metallo a volte troppo morbido, viene fuso e poi colato negli alveoli incisi appositamente nel motivo del lastrone. Tra i collanti naturali, oltre alle colle a base di ossa di coniglio venivano utilizzate, con discreto successo, anche colle a base di aglio.

Particolare di intarsio di Boulle in “première-partie” con fondo di tartaruga – Sotheby’s New York asta 2001 lotto 297

Bibliografia:

GUILLAUME JANNEAU, Les Meubles, FLAMMARION PARIS 1949

PIERRE RAMOND, La Marqueterie, EDITIONS H. VIAL  2002

ANNE-MARIE QUETTE, Le Mobilier  Français – Louis XIII, Louis XIV, EDITIONS MASSIN

DANIEL ALCOUFFE, ANNE DION-TENENNBAUM, AMAURY LEFEBURE, Le Mobilier Du Musée Du Louvre, Tome 1, EDITION FATON 1993

BILL G.B. PALLOTT, Le Mobilier Du Musée Du Louvre, Tome 2, EDITION FATON 1993

ODILE NOUVEL-KAMMERER, Napoléon III années 1880, EDITIONS MASSIN

AURORA SPINOSA, Bronzo nella decorazione, FABBRI 1991

©Giusy Baffi 2019   (pubblicato su “Cose antiche” N.188 – Settembre 2008)

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